Erba annua o bienne, comune in tutta la penisola. Fiorisce da marzo a ottobre. Appartiene alla famiglia delle Malvacee. Nota nell'antichità per le proprietà medicamentose e nutritive (Pitagora la riteneva atta a stimolare la virtù ed il pensiero; Galene l'annoverava fra i nutrimenti lassativi). Largamente adoperata nel medioevo, l'uso è rimasto costante nel tempo ed è giunto sino a noi. Pianta erbacea, con caule eretto o prostrato, talvolta lignificato alla base, ramoso; radice fusiforme, semplice, carnosa; foglie sparse, picciuolate; fiori singoli o in piccoli gruppi ascellari, rosei o roseo-violetti. Officinali sono le foglie ed i fiori. Le foglie vanno raccolte in giugno e luglio, seccate all'aria ed all'ombra; i fiori, staccati dalla pianta in giugno e luglio, prima della completa apertura, essiccati rapidamente all'aria, meglio in speciali essiccatoi, conservati in scatole di latta, in luogo asciutto ed al riparo dall'aria e dall'umidità. Contengono mucillaggine, sostanze tanniche e resinose, ed i fiori un glucoside colorato (malvina), dissociabile in malvidina e zucchero. L'azione protettiva della mucillaggine sulle mucose, esercita azione antinfiammatoria, impedendo il riassorbimento delle sostanze stimolanti. Sedativo ed emuliente nei catarri cronici dell'intestino, nelle malattie infiammatorie della bocca, nei catarri congiuntiveli, contro foruncoli e ascessi. Qualche autore sostiene che la malva si addice alle donne. Assorbita in minestre e tisane, debella le costipazioni tenaci che rovinano la carnagione e la linea.
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