Erba comune nei luoghi ombrosi ed umidi, appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. Il nome del genere, Conium, deriva dal greco antico "Koneion". Nota come "cicuta di Socrate", era ben conosciuta presso gli ateniesi che se ne servivano per eseguire le sentenze capitali. Il suo aspetto non si discosta da quello comune delle Ombrellifere. Raggiunge 1-2 metri di altezza, ha fusto ramoso in alto, glabropruinoso in basso, generalmente macchiato di rosso-scuro, striato. Foglie verdi-scure superiormente, più chiare e lucide al disotto, flosce, di forma triangolare nell'insieme, ma ripetutamente pennatosette con gli ultimi segmenti ovali, lobato-dentati, di odore viroso speciale e forte. Le infiorescenze sono in ombrelle di 12-20 raggi con involucro di 4-5 foglie, reflesse, lanceolate e con involucretti di 3-4 brattee acute. Fiori bianchi: calice aderente all'ovario con 5 denti cortissimi. Corolla di 5 petali disuguali occordati, sessili. Tutta la pianta è altamente tossica per gli alcaloidi che contiene. Alla guida del curare, paralizza i tessuti neuro-muscolari. Si adoperano le foglie ed i frutti. Principi attivi sono numerosi alcaloidi, olio essenziale, acidi. Usata come antispasmodico delle vie respiratorie, nella pertosse; come analgesico, per calmare i dolori dello stomaco, dell'intestino e della vescica. Per la sua alta tossicità, se ne sconsiglia l'uso agli inesperti. Si conserva l'uso delle applicazioni esterne per l'azione analgesica locale della coniina, nelle nevralgie, neoplasmi inoperabili e dolenti.
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