Pianta erbacea, comune nei luoghi selvatici. Fiorisce da giugno a settembre. Appartiene alla famiglia delle Labiate. Ha caule eretto, semplice o ramificato; rizoma obliquo; foglie picciuolate, superiormente verdi, villose e pallide inferiormente; fiori in spicastri, alla sommità del caule e dei rami; frutto di quattro acheni. Vengono raccolte le parti aeree che, essiccate all'aria ed all'ombra, contengono un olio etereo, miscuglio di carvacrolo, cimene, linaiole levogiro, cimolo e terpene, sostanze tanniche, un principio amaro, una gommo-resina (solubile in acqua, che colora in rosso). Le proprietà terapeutiche dell'olio etereo si manifestano con un'azione iniziale, eccitante, successiva, narcotica. L'effetto combinato dell'olio etereo e del principio amaro è stimolante della funzione intestinale e della secrezione biliare. L'essenza ha, altresì, proprietà espettorante. Si adopera nei disturbi gastroenterici e nei catarri bronchiali, nei reumatismi e come antidolorifico. Annoverato fra le droghe aromatiche, nelle manipolazioni galeniche del passato, veniva usato, altresì, nella preparazione di un distillato, oggi sconosciuto. Originario dell'Asia Centrale, conosciuto dai Greci, in auge nel medioevo, usato fino ai giorni nostri, nella medicina moderna ha impiego limitatissimo. È adoperato molto nella cucina spagnola, italiana e messicana. Le foglie, raccolte da luglio a settembre, con l'essiccamento migliorano il loro profumo.
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