Frequente nei boschetti asciutti. Appartiene alla famiglia delle Genzianacee. Fiorisce da maggio a settembre. Pianta erbacea (25-50 cm.) ha caule quadrangolare, cretto; foglie lanceolate, a rosette e con breve picciuolo, le basilari, opposte quelle del caule; fiori rosei, riuniti in corimbi terminali, frutto una capsula con numerosi semi; odore nullo; sapore amaro. Si adopera l'intera pianta, raccolta alla fioritura, recisa raso terra, essiccata. Contiene numerosi glucosidi amari, un glucoside discoloro giallo, che, per idrolisi, da eritrocentaurolo, un lattone cristallizzato, eritaurone, alcole cerilico, fitosterina, acido stearico e palmitico, un olio etereo, resina, cera, gomma, zucchero, lattato di magnesio ecc. I glucosidi amari costituiscono i principi attivi della droga, che rientra nella categoria degli amari. Stimola la motilità dello stomaco e la secrezione, favorendo la digestione. E' adoperata anche per schiarire i capelli. Gli antichi Greci l'adoperavano nel trattamento di piaghe, ulcere, ecc. La leggenda vuole che il nome Centaurea derivi dal Centauro Chirone che, colpito da una freccia scagliata da Ercole, si salvò da sicura morte curando la ferita con il succo della pianta.
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