Grande erba perenne, è comune in tutta la penisola, nei luoghi umidi e nei boschi montani. Appartiene alla famiglia delle Polipodiacee. Come vermifugo, era conosciuto da Teofrasto, dimenticato per un lungo periodo, torna in onore ad opera del Matthieu che, nel 1741, prepara per Federico il Grande, in cambio di una rendita annua di 200 talleri, un "rimedio" di cui il rizoma di felce maschio era il componente principale. Un. altro "rimedio" fu preparato dal Nuffer, su commissione di Luigi XIV. L'uso dell'estratto etereo venne introdotto, nel 1835, dal Peschier, di Ginevra. È usato il rizoma che viene raccolto in estate, disseccato su calce viva e conservato in vasi ben chiusi, al riparo della luce. Da rinnovare ogni anno. Il rizoma è robusto, lungo 15-30 cm., munito, lateralmente ed inferiormente, di radici sottili, ramificate. L'apice vegetativo porta una rosetta di foglie, inizialmente accartocciate. Queste foglie, a completo sviluppo, raggiungono un metro di lunghezza ed una larghezza massima di 25 cm. Il picciuolo, rivestito da numerose squame (palee) membranose, è breve. La pagina inferiore porta i "sori". Il rizoma, fresco, è carnoso e di colore verde; secco, è spugnoso e di colore bruno, all'esterno, giallo o rossastro all'interno. Odore debole, caratteristico, sapore amaro, astringente e nauseante. Ha propietà antielmintiche contro le tenie ed il botriocefalo.
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